Spesso facendo perizie estimative mi capita di imbattermi in valori molto sbilanciati di valutazioni precedenti o di stime delle proprietà. Ultimamente poi in conseguenza della crisi del mercato immobiliare il valore delle zone ha subito sensibili variazioni e di conseguenza c’è tanta incertezza sull’effettivo valore degli edifici.
Per aiutare a fare una prima valutazione orientativa di un immobile penso possa essere utile una guida in 4 passaggi adatta al territorio nazionale.
A titolo esemplificativo cerchiamo la valutazione di massima di un appartamento.
Primo passaggio, importantissimo è sapere cosa bisogna valutare: dobbiamo misurare la superficie della casa e degli accessori.
Misuriamo l’abitazione per determinare la superficie del nostro appartamento al lordo dei muri perimetrali (che nei palazzi costruiti dopo il 1950 hanno solitamente uno spessore di circa 30cm).
Possiamo aiutarci con una scheda catastale, che riporta un disegno in pianta dell’alloggio. Si dovrebbe trovare allegata al rogito di acquisto. Facciamone una fotocopia e usiamola per annotare le misure.
Alcuni dettagli: i muri di separazione tra alloggi saranno metà di un alloggio e metà di quello adiacente, va considerata per ciò solo la metà del loro spessore. I muri di separazione tra l’alloggio e il vano scala o ascensore vanno considerati interamente per il loro spessore. Non facciamo caso ai muri interni, è come se l’appartamento avesse un locale solo.
Misuriamo anche gli spazi accessori come balconi e cantina, con lo stesso criterio. Le superfici di questi spazi devono essere tenute separate da quelle dell’alloggio perché hanno un valore diverso, che poi determineremo.
Ora dobbiamo determinare la superficie commerciale, cioè quella che ha un valore di vendita.
Secondo passaggio, determiniamo la superficie commerciale.
Annotiamo su un foglio le aree misurate e moltiplichiamole per il coefficiente che si può trovare sul Borsino immobiliare, il link lo trovi nelle note sotto questo video.