Pensate che al posto dei serramenti, per massimizzare l’asciugatura, abbiamo posato dei telai in legno con rete antivolatile. L’aria è circolata costantemente e dopo circa 5 anni abbiamo ritenuto di poter proseguire.
La seconda fase ha riguardato principalmente gli interni ed è stata necessaria per poter restituire la Cappella alla fruibilità del pubblico.
L’intervento è avanzato per zone.
Intonaci sotto la cornice: erano in condizioni di avanzatissimo degrado avendo subito decine d’anni di umidità di risalita. Irrecuperabili e privi di decorazioni o elementi di pregio -abbiamo controllato anche negli strati sottostanti che non ci fossero tracce di decorazioni- sono stati demoliti e rifatti con intonaci specifici macroporosi concepiti per favorire l’evaporazione dell’umidità senza subire danni.
La parete di fondo fa eccezione ed è stata restaurata da un professionista specializzato che è intervenuto con tecniche ad hoc. La sua esperienza mi ha anche aiutato durante tutto l’iter di restauro facendomi da consulente.
Per la cornice interna sono state rifuse le lacune e ripristinata la continuità di laterizi ed intonaci impiegando materiali analoghi a quelli antichi.
Volte e lunette: gli intonaci sono stati prima puliti e poi certosinamente consolidati ripristinando l’adesione allo strato portante. Lavoro lungo e attento che si è concluso con una velatura di finitura non coprente che lascia trasparire la patina del tempo.
I nuovi serramenti non sono particolarmente nobili ma sono stati realizzati con tipologia e disegno analogo ai lacerti presenti prima dell’intervento.
Del pavimento, posato alla fine dei lavori, ho già parlato.
Per finire è stato realizzato un impianto elettrico concepito per favorire la fruizione dello spazio per eventi come mostre, presentazioni, cerimonie, ecc.