Macchine da caffé sofisticate e moderne hanno permesso la diffusione della cultura dell’espresso nel mondo: frutto dell’evoluzione di un sistema di funzionamento storico brevettato da La Cimbali negli anni 50: la macchina da caffè a caldaia orizzontale con erogazione dell’acqua in pressione.Alla base di tutto ancora oggi vi è la caldaia, in rame, dentro la quale inizia il processo di trasformazione dell’acqua in caffè, ed è il rame che da materiale pregiato diventa protagonista accogliendo i visitatori dall’esterno modellandosi su una grande superficie semi cilindrica e li accompagna morbidamente lungo il percorso del museo storico in cui pezzi antichi insieme a macchine moderne raccontano come si è evoluto il modo di preparare il caffè.
Qui come negli show room riservati ai due marchi del gruppo, Cimbali e Faema, le macchine da caffè sono esposte in spazi neutri ma marcatamente espressivi in cui forme sinuose, luci studiate, materiali caldi e legati alla tradizione italiana, evidenziano le caratteristiche dei prodotti.Superfici bianche alternate a piani in travertino classico, soffitti sinuosamente so-vrapposti a nascondere gli impianti di climatizzazione e di illuminazione, lame di luce ricurve a seguire le forme degli espositori, insieme a sistemi tecnologici nascosti in grado di far funzionare le macchine esposte, sono alcune delle particolarità presenti all’interno di un fabbricato che prima dell’intervento era destinato ad officina ed uffici.
Alle travi esistenti del carro-ponte è stata appesa la soletta che oggi ospita al piano superiore aule corsi e sale per la formazione del personale; il fronte è stato sostituito con un muro rivestito, fisicamente scostato dal fabbricato esistente e ad esso connesso tramite un nastro in vetro strutturale che oggi delimita il luminoso ingresso a doppia altezza per mezzo del quale si può salire al piano superiore o scegliere di entrare negli show room a piano terra. Se all’interno i tre ambienti creati hanno una conformazione complessa, all’esterno tutto è molto netto: il muro che all’interno fa da sfondo al museo attraversa l’alto volume dell’ingresso, taglia il muro cieco di facciata e si arrotola alto lasciandovi una fenditura in vetro.
Sito: | Binasco (MI), Italia |
Cliente: | Cimbali S.p.A. |
Progetto: | 2000 |
Realizzazione: | 2001 |
Sup. di pavimento: | 450 mq |
Arch.ed esecutivi: | Studio Balestrini |
Illuminotecnica: | Tecnel |
Termotecnica: | Termoprogetti |
Strutture: | Ing. Spechiulli |
Direzione lavori: | Studio Balestrini |
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