La contrapposizione dei due corpi di cui è costituito il complesso non costituisce però un limite, perché l’integrazione architettonica delle loro differenze genera la complessità di “Un gruppo di case” come Ponti lo chiamò, che rende Casa Rasini il simbolo dell’architettura Milanese degli anni Trenta che si barcamenava appunto nel combattimento degli architetti: seguire lo stile affermato della sobria decorazione o i rigidi dettami del razionalismo classicista?
Il corpo cubico pontiano è interamente rivestito in marmo bianco e facendo da testata alla cortina di Corso Venezia, ne riprende l’altezza di gronda e rispetta la tipologia del palazzo urbano del tessuto circostante.
Ha pianta a L e vi si accede da Corso Venezia attraverso due ingressi simmetrici. La facciata è simmetrica e rispetta la regolarità ritmica tra pieni e vuoti con balconate centrali accessibili da 5 porte finestre e finestre alternate nelle fasce verticali ai lati, singole e doppie; il fronte verso i bastioni è più sobrio con una composizione più orizzontale e regolare.
Coronamento di copertura rimarcato dalla balaustra trasformata in fioriera.
La torre, alta 12 piani, il doppio del palazzo pontiano, ha molto più di Lancia e si nutre della mediazione tra il modello di città lecorbuseriano (la ville Radieuse) e la Casa all’italiana in cui non vi è grande distinzione tra interno ed esterno realizzata attraverso i tanti dispositivi tipicamente italiani: portici, terrazze, logge, pergolati, altane e belvedere.
Sul fronte dei bastioni la torre si erge per i dodici piani in modo netto e caratterizzato dal bow-window centrale e dalle finestre d’angolo con i tre portali di ingresso contrapposti alla base. Dai Giardini Pubblici si percepisce però la conformazione allungata e digradante delle piante articolate con arretramenti e dislivelli a terrazza.
L’aura quasi pittoresca della torre è ottenuta attraverso il sapiente uso decorativo del mattone ceramico di rivestimento a fasce che rimarcano i vari piani con notevoli giochi stilistici.
Tanti elementi però uniscono i due edifici e quelli che spiccano di più sono proprio le terrazze a gradoni della torre, il belvedere in copertura del corpo basso con archi, pergole e belvedere attorno ad una piscina, che ha lo stesso lessico dell’esedra strutturale sommitale al corpo semicilindrico di facciata della torre.